Cinema

Festa del Cinema: le mie conclusioni

Festa del Cinema: le mie conclusioni

Sto aspettando l'esito di questa terza edizione della Festa del Cinema ed intanto inizio ad archiviare le cartelle stampa di tutti i film che ho visto e recensito. Il lavoro è tanto, i giorni all'Auditorium passano tra caffè e proiezioni, tutto sommato dovrei tirare un sospiro di sollievo. Invece già sento la nostalgia del clima festivaliero. Si perchè l'aria che si respira è diversa. Tutti siamo attori e tutti sogniamo mentre calpestiamo il tappeto rosso. Quest'anno poi ci sono anche altre soddisfazioni. Più film italiani in concorso, più spazio al made in Italy in sintesi. Ed anche film interessanti, segno che il nostro cinema ha ancora tanto da dire. Bravi esordienti e confermati grandi artisti quelli di vecchia guardia hanno tutti portato lustro a questa edizione, un sequel dell'effetto di "Gomorra" e "Il Divo", tanto apprezzati a Cannes. Non sono mancate le polemiche, come ogni rassegna che si rispetti. Matteo Rovere, regista esordiente, ha visto la sua pellicola ridursi ad un pubblico over 18 senza poi motivi più che validi. Siamo stati anche protagonisti di tafferugli tra polizia e manifestanti davanti all'Auditorium. Diciamo che il phatos non è mancato. Tirando le somme, da un festival che era in forse siamo giunti alla conclusione di una rassegna che merita molto di più della sufficienza.